I locali tra Corso Appio Claudio e Piazza Duomo potrebbero diventare un prolungamento del Museo
Con delibera di giunta approvata questo pomeriggio l’amministrazione comunale ha messo nero su bianco l’intenzione di chiedere in locazione i locali liberi di Palazzo Caetani.
Come evidenziato nell’atto votato dal sindaco e dall’intera giunta, la Regione Lazio prevede infatti la possibilità di presentare istanze volte alla concessione o alla locazione di beni regionali avanzate da soggetti sia privati, quali associazioni, fondazioni e organizzazioni, che pubblici.
Risale proprio allo scorso 21 marzo una deliberazione della giunta regionale con cui è stata resa nota la disponibilità di un locale di circa 300 metri quadrati del Palazzo, ossia le stanze recentemente liberate dalla Banca Carige.
L’idea dell’amministrazione comunale è quindi quella di richiedere quegli spazi, interessanti dal punto di vista storico, con la formula della cosiddetta concessione a canone ricognitorio.
«Non appena abbiamo appreso questa opportunità – spiega il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – con gli assessori competenti Claudio Spagnardi e Vincenzo Carnevale, con i relativi settori, e con il delegato al centro storico Cristian Peppe, abbiamo subito valutato le possibilità, sia economiche che tecniche, per assumere la gestione di questi ampi locali all’interno di Palazzo Caetani. Peraltro eravamo già alla ricerca di nuovi spazi espositivi dato che il Museo, ubicato all’interno del Castello, da tempo necessita di nuovi e più ampi locali data l’enorme mole di beni in esso custodita. Con la delibera approvata oggi all’unanimità abbiamo quindi espresso la nostra intenzione di trasformare un’ala di Palazzo Caetani in una nuova sezione museale, ma anche in uno spazio culturale ed espositivo polivalente. Riteniamo che questa soluzione possa rilanciare uno dei principali beni monumentali di Fondi, sia positiva per la crescita del Museo civico e, in generale, per promuovere la cultura della nostra bellissima e storicamente ricchissima città».
Non sarebbe la prima volta, del resto, che l’amministrazione utilizza lo strumento del canone ricognitorio per gestire beni regionali: uno strumento prezioso che consente ad un ente di prossimità quale è il Comune di Fondi di rispondere più celermente alle esigenze locali in un territorio vastissimo come quello laziale.
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